Intervista a Akino Kondoh

• Gentile Akino Kondoh, prima di tutto grazie per il suo tempo. Che ne direbbe di presentarsi a quanti ancora non la conoscono?
Sono nata nella prefettura di Chiba nel 1980. Ho realizzato il mio primo manga quando ero ancora una studentessa delle superiori, all'età di 18 anni.
Il mio debutto ufficiale come mangaka è stato però ai tempi dell'università, con un artista cui resto ancora molto legata, Kayoko Kobayashi.
Nel 2002 ho vinto, al GEISAI1-GP, il premio Yayoi Kusama con una mia scultura intitolata "Hakoniwa-mushi".
Nel 2003 mi sono laureata alla Tama Art University ed ho cominciato la mia carriera nel mondo dell'arte, vedendola come una professione vera e propria.
• Lei lavora come illustratrice, ma realizza anche quadri e qualche volta dei video. Ci parlerebbe di queste scelte in apparenza differenti?
Ai tempi dell'università avevo una materia che approfondiva il disegno, l'animazione e la pittura. Questo è uno dei motivi per cui cerco di utilizzare diverse forme d'arte visiva.
Non penso sia così differenti tra loro, piuttosto "modi" diversi per creare.
Ogni "modo" ha i suoi aspetti positivi ma anche alcune limitazioni, per cui di volta in volta utilizzo quello che mi permettere di esprimere ciò che provo in determinati momenti.
• Parliamo delle sue opere. Si nota subito la sua predilezione per il mondo femminile,in particolar modo sembra esserci una figura ricorrente (che notate nelle immagini di questa intervista ndr).
Il nome della ragazza raffigurata è Eiko e l'ho raffigurata come protagonista fin dal primo manga che ho realizzato. In lei si condensano ciò che avrei voluto essere e ciò che sono diventata. Da allora continuo a riflettere su di lei e a continuare a raffigurarla come protagonista delle mie opere, cercando così di conoscerla meglio e di capire qualcosa in più di me stessa.
• Nei suoi quadri protagonista è pure la natura ,sotto forma di fiori o alberi o vento. In questo che influenza ha avuto la religione o la filosofia giapponese?
Direi che intenzionalmente non vi sono influssi ne da parte della religione ne delle filosofia del mio paese.
Diciamo che gli elementi naturali presenti nelle mie opere non hanno un significato ben preciso, ho solo sentito il bisogno di metterli.
Mi rende felice quando qualcuno, osservando i mei lavori, coglie qualcosa che non era nelle miei intenzioni iniziali ma che era stato dettato, forse, da un istinto più profondo.
• Si può parlare, quindi, di un incontro di istinto e razionalità?
Forse è proprio così! C'è qualcosa di sconosciuto, dentro di me, da cui traggo il punto di partenza per realizzare la mia opera e questo punto iniziale diventa sempre più chiaro e mi permette di capire cosa voglio realizzare in un determinato momento.
Alcune immagini si accumulano nell'inconscio influenzate, in tempi e luoghi diversi, da tantissime cose apparentemente scollegate e diverse tra loro.
Prima di ogni lavoro cerco di prendere un immagine e rendermela sempre più chiara.
• Che idea s'è fatta dell'arte contemporanea giapponese,che sembra essere influenzata anche dal mondo dei manga e degli anime che tanto piacciono al pubblico occidentale?
Di recente l'arte e la composizione di Akihabara, il noto quartiere di Tokyo pieno di negozi di elettronica, è degna di nota. Sono curiosa di vedere che strada seguirà nel futuro Akihabara.
Per quanto riguarda i manga credo che pochi tra gli occidentali conoscano un tipo diverso di fumetti chiamati Garo che sono un pò l'avanguardia dei manga, dove molti artisti possono esprimersi senza dover per forza tener conto delle vendite (visto che la maggior parte di questi vengono distribuiti gratuitamente ndr).
• Lei, al momento, fa mostre solo in Giappone. A quando un suo "tour" internazionale?
Al momento sto lavorando sulla mia prossima mostra in giro per il Giappone, che si terrà agli inizi del 2007. Dopo vorrei pensare, se ne avrò tempo,a qualche mostra fuori dal Giappone.
Vorrei fare una mostra anche in Italia, ma preferisco venire di persona ad allestirla piuttosto che mandare le mie opere ed affidare ad altri l'organizzazione. Sono stata in Italia solo una volta, per una settimana, quindi non conosco molto del vostro paese. Mi affascina però il modo in cui, in alcune città, provate a conciliare i nuovi edifici con la vecchia architettura. Vedremo...
• Come trascorre il suo tempo libero? Ha qualche hobby?
Di recente vado spesso nei caffè e in qualche luogo che mi rilassa.
Non ascolto tanta musica ma mi piace una band chiamata Tama che però si è già sciolta.
Uno dei componenti di questo gruppo, Toshiaki Chiku, ha realizzato la colonna sonora per un mio video di qualche anno fa "The evening travelling".
Leggo anche qualche manga ed i mei preferiti sono "Omoide-monogatari" di Oji Suzuki e tutte le opere di Fumiko Takano (entrambi gli autori inediti in Italia).
• Per concludere vorremmo conoscere,se possibile,i suoi progetti futuri e se ha qualcosa da dire ai nostri lettori.
Come progetti, sto attualmente lavorando ad un nuovo video intitolato "Ladybirds Requiem" insieme alla preparazione della mostra personale che a breve presenterò.
Una curiosità, più che un messaggio per i lettori italiani...di solito i giapponesi vedendo il taglio di capelli di Eiko, che è un taglio "all'antica" per noi, provano un senso di nostalgia.
Sarei proprio curiosa di conoscere che tipo di sensazioni provano gli italiani vedendo un mio quadro!
a cura di Giuseppe Ferro (Dicembre 2006)